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  • Iniziato da Mariarosa Persampieri Avatar di Mariarosa

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    • BUON GIORNO STAFF DI KUBLAI….NOI SIAMO PRONTE PER LE DOMANDE….

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    • Siamo avanti con il progetto ma abbiamo bisogno di alcuni consigli…..secondo voi per un’ottima partenza del nostro progetto quali figure ritenete importanti?Ad esempio un esperto di marketing, informatico…?

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    • Avatar di Frieda
      Frieda
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      Ciao,

      la prima cosa che mi viene in mente è che vi servono dei preventivi!Nel senso che manca tutto l’aspetto economico e senza di quello è difficile capire che se il progetto sarà sostenibile. Vediamo:

      • quali e quanto parteciperanno le figure che avete identificato, nei vostri pacchetti tipo? Voi parlate di psicologo, ostetrica, ginecologo, puericultrice, pediatra, educatore, nutrizionista, esperto del sonno, personal trainer, sessuologo. Immagino che ciascuno di loro abbia un costo, che per comodità possiamo pensare orario, diverso. Quante ore di ciascuno finiscono in un pacchetto?
      • voi quanto costate?
      • il sito e il family-point sono fondamentali per la partenza del progetto o verranno in seguito? per il sito vi serve raccontare ad un informatico quello che volete metterci per capire con lui se avete la necessità di sviluppare qualcosa di nuovo o di usare prodotti esistenti che possono essere personalizzati per voi. Il family-point avrà tutta una serie di costi collegati: lo spazio l’avete/lo comprate/lo affittate? la licenza per la caffetteria la state considerando o avete ipotizzato altre modalità per erogare il servizio caffetteria? il personale che deve tenere aperto il family-point fa parte delle figure che già state considerando o è a parte?

      Mi sa che ho fatto più domande che dato risposte!

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    • La parte economico-finanziaria è quella nella quale noi presentiamo più problemi…..proverò a darle un’idea dei costi fornendole qualche informazione in più (allego il file)……

      Per quanto riguarda il sito sicuramente ci servirà da subito mentre il family point può essere avviato in un secondo momento, noi abbiamo pensato di coinvolgere una attività commerciale autonoma che gestisca i ricavi depositando a noi il 20%

       

       

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    • Avatar di Frieda
      Frieda
      Partecipante

      Ciao Mariarosa, ci diamo del tu su Kublai ;-)

      Per quanto riguarda il sito:

      • qual è il social network che avete in testa quando pensate al Family-Social? Tipo Facebook, qualcosa sul genere di AlFemminile o altro?
      • nel Family-Market capisco che vendete i vostri servizi. Compro pacchetti standard come se fosse un qualsiasi ecommerce o funziona in maniera diversa? (in questo secondo caso, come?)
      • per la parte di Family-LINK, ho diverse domande. Scrivete: “I professionisti potranno essere contattati anche via web e tutto ciò sarà regolato dal tipo di Piani di Visita Individualizzato (PVI) acquistato” cioè? Il contatto in cosa consiste, una chat privata sul sito o un appuntamento su Skype/Hangout?  E “una volta alla settimana/o al mese si troverà in chat uno degli specialisti coinvolti nel progetto” a mia disposizione o in un appuntamento pubblico? (faccio tutti questi distinguo perché cambia la soluzione tecnica da scegliere nel caso!)

      Per i costi: messi così come li mostri non funzionano, nel senso che non siete in grado di valutare a occhio quanto vi costa al mese l’attività e provare a fare un paio di previsioni (tipo quanti pacchetti devo vendere per arrivare almeno in pareggio). Cerco un attimo tra gli altri progetti qualche esempio utile.

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    • Avatar di Frieda
      Frieda
      Partecipante

      Prova a sbirciare il doc di progetto di Film Voices: si occupa di tutt’altro rispetto a voi, ma la parte economica è chiara e lineare e potrebbe esservi di spunto :-)

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    • Ciao Frieda!Grazie innanzitutto per gli splendidi suggerimenti ;)
      Cercherò di chiarire alcuni punti:
      Il Family-link è il nostro sito web che dovremo sviluppare con un in informatico quindi nelle spese dobbiamo considerare costi per la consulenza informatica, dominio e …RILANCIO!!!Quali altri costi vanno considerati per un sito web?

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    • Continuo:
      -Family-social network :I big del settore sono TotSpot, Odadeo, lil’grand, Kimondo e Babyspot.Noi vorremmo riproporre un Social dei neonati, dove i neogenitori allegando foto, raccontano le conquiste, le emozione e le avventure del primo anno di vita e condividono tutto con parenti e amici, una sorta di diario della nascita online.Un Social network dalla culla.
      RILANCIO…quanto costa realizzarlo?!

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    • Un family market: una sezione dedicata alla vendita commerciale di servizi e prodotti all’infanzia.Ad esempio negozi di giocattoli, abbigliamento, prodotti Alimentari, che sono nostri affiliati e possono vendere online, noi fungiamo da vetrina e in cambio una piccola percentuale sui ricavi 5%.

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    • Sempre per Frieda…rilacio!!!In questo caso come possiamo prevedere i ricavi?

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    • Avatar di Frieda
      Frieda
      Partecipante

      L’hosting, ossia lo “spazio” in cui montare il sito. A seconda del tipo di sito può costare molto poco (se fate una cosa tipo il blog di Kublai!) o richiedere fino ad un server dedicato se vi serve qualcosa di più complicato e prestante. Se poi doveste avere milioni di utenti (o anche qualcosa meno, però *tanta gente* ecco) potreste dover considerare anche la banda, ma almeno nel primo anno direi che non è il caso.

      E’ per questo che ti facevo un po’ di domande su quel che hai in mente: per arrivare dall’informatico del caso con un po’ di info in più!

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    • Avatar di Frieda
      Frieda
      Partecipante

      Family-social network

      Aiuto! Non trovo traccia di più di metà dei big che mi citi (odadeo non pervenuto, lil’grand  e kimondo non riesco a trovarli), mentre gli altri due (TotSpot e BabySpot) sono negozi. Hanno delle funzionalità social non immediatamente evidenti? Comunque ho capito cosa intendi. Quanto costa realizzarlo dipende da chi ve lo realizza ;-) Nel senso che a Milano costerebbe di più che a Cosenza, giusto per citare un parametro.

      Cose che mi vengono in mente di getto sono che se fosse possibile costruirlo a partire da qualcosa di esistente, tipo Buddypress, potrebbe costare poco (<10k), se invece fosse qualcosa da scrivere da zero costerebbe abbastanza (>10k). Più precisa di così è difficile dirlo senza un’analisi più puntuale. 

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    • Avatar di Frieda
      Frieda
      Partecipante

      Capito. Immagino che farete anche una selezione alla fonte per riunire nel vostro market i prodotti che meglio si accompagnano ai servizi che offrite, giusto?

      Domanda da ignorante: il 5% l’avete deciso dopo un’indagine di mercato su qual è il ricarico medio o a tavolino?

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    • Avatar di Frieda
      Frieda
      Partecipante

      Dipende ;-)

      Potreste trovare un nucleo di potenziali interessati e discutere con loro quali e quanti pacchetti sarebbero disposti ad acquistare, in questo modo potreste avere un’idea dell’acquirente medio.

      Poi, dati i costi e quel che vuole l’acquirente medio, siete in grado di sapere quanti pacchetti vi serve vendere per andare in pareggio.. il fatto che il modello funzioni dipende dalla vostra capacità commerciale.

      Immagino esistano modelli predittivi più raffinati di questo.. ora provo a chiedere ad Alfredo di unirsi a noi.

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    • ;)…simpaticissima no ignorante!!!…l’abbiamo stabilito a tavolino!!!:0…ci manca proprio un modello di business!!!ILLUMINACI ALFREDO!!!

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    • Carissimi di Kublai

      per capire meglio da dove parte il nostro piano economico specifico la modalità e il costo di erogazione del nostro servizio (in allegato).

      A questo porposito vi chiediamo: quali sono i costi delle risorse umane?

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    • Avatar di Alfredo
      Alfredo
      Keymaster

      ciao,

      devo dire che sono molto preoccupato… mi state chiedendo un intervento “illuminato”  e non sono affatto certo che quello che dirò sarà all’altezza delle vostre aspettative…

      Tralasciando i modelli, in questa fase, e condividendo tutte le indicazioni di Frieda, direi che un possibile approccio al problema potrebbe essere questo.

      1. Analizzare cosa fa attualmente il segmento di clienti al quale si vorrebbe rivolgere i servizi per soddisfare i suoi bisogni;

      2. Capire cosa gli permetterebbe di risolvere i problemi e quali sono invece le difficoltà che sperimenta nel farlo;

      3. Stimare il numero di clienti potenziali e il potenziale di spesa.

      Per avviare l’analisi partirei da qualche informazione reperibile su analisi di settore, rapporti sulle condizioni del Paese (vedi Istat ed Eurispes) concentrandomi su: servizi erogati dal sistema pubblico; spesa media delle famiglie per servizi sanitari/servizi per la fase post-parto e simili; nascite per comune (facendo riferimento all’ambito territoriale di riferimento del progetto); livello di presenza di servizi simili sul territorio di riferimento. Questi dati sono le info di base da cui partire per affrontare le domande che ho posto e operare stime prudenziali sui potenziali ricavi.

      E’ evidente che il numero target di famiglie da seguire dipenderà dalla struttura che intendete mettere in piedi. In altri termini la vostra offerta non è illimitata ma dipenderà dalle ore che le diverse figure che avete individuate potranno dedicare all’attività. Quindi l’analisi dei costi che avete redatto deve essere integrata dal numero massimo di ore erogabili per singola figura professionale.

      Seguendo questo approccio alla fine di questo lavoro non avremo i ricavi dell’anno x, ma quel livello minimo di ricavi a cui dovete arrivare per fare in modo che l’attività possa essere sostenibile. Questo lavoro va avanti per prove e ogni volta sarete costrette a modificare qualcosa fino a trovare quel fatidico punto di pareggio.

      Se avete la possibilità farei alcuni test pilota. Selezionerei 5/6 famiglie, proporrei il servizio a titolo gratuito e proverei a seguirle per un periodo. Questo vi permetterebbe di tarare al meglio i pacchetti, di valutare gli effetti del vostro lavoro e di “certificare”, in qualche modo, la vostra metodologia. Una volta verificato sul campo che il servizio può funzionare passerei alla fase dei test a pagamento, magari cercando la collaborazione di qualche medico di base/pediatra.

      Non so se sono stato chiaro abbastanza, ma la cosa più semplice da fare è iniziare a ragionare partendo da qualche elemento oggetto e man mano tarare il tutto..

      a presto

      alfredo

    • Autore
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    • Uah Alfredo!!!Ci hai dato tutti gli elementi che ci permetteremo di compilare quella tabella a noi sconosciuta …noi con i numeri facciamo a botte!Alcune delle informazioni che ci hai detto di cercare in realtà le abbiamo ma adesso forse sapremo come utilizzarle!
      …Per lo studio pilota sono daccordo, avevamo solo qualche dubbio sul fatto che non siamo costituite, secondo te potremmo avviarlo anche da libere professioniste?
      Un caro saluto e grazie.

    • Autore
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    • Grazie Alfredo per i tuoi utili suggerimenti!Abbiamo già raccolto alcuni dati, cercheremo di incrociarli e tirare qualche somma…..intanto ne approfitto per fare qualche altra domanda….come si interpretano i fabbisogni e i fondi di copertura?e ancora un consiglio sui possibili investitori: sarebbe meglio rivolgerci interamente ai privati o cercare di avere dei finanziamenti o accordi con il pubblico?come?

      Grazie ancora per l’aiuto!!!

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    • Avatar di Alfredo
      Alfredo
      Keymaster

      Ciao Mariarosa,

      l’analisi dei fabbisogni fa riferimento principalmente agli investimenti necessari allo start up dell’iniziativa. Nel vostro caso, sicuramente i costi di sviluppo del sito web, qualche software o strumento tecnico (pc, stampanti, fax, etc..) che vi può essere utile nel lavoro. La parte dei fondi di copertura è invece dedicata agli strumenti finanziari che pensate di utilizzare per coprire questi costi (contributi pubblici, finanziamenti bancari, risorse proprie). Un progetto come il vostro certamente può essere oggetto di finanziamenti nell’ambito delle iniziative per la creazione di impresa nel settore dei servizi alle persone. Quindi, in prospettiva, inserire come fonte di copertura per lo start up  una quota pari al 50% nella sezione contributi pubblici.

      a presto

      alfredo

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    • Avatar di Alfredo
      Alfredo
      Keymaster

      Ciao Gabriela,

      spero davvero che i nostri consigli vi permettano di tarare al meglio questo progetto che ci piace molto. In merito alla tua domanda, ritengo non ci siano problemi che voi lo facciate come professioniste, soprattutto in una prima fase in cui non richiederete un pagamento per il servizio. Avviare almeno una associazione potrebbe essere comunque un buon modo per presentarsi in maniera più organizzata nei confronti dei diversi interlocutori.

      a presto 

      alfredo

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    • Alfredo concordo con Gabriela! Grazie a te stiamo riuscendo ad avere un quadro economico-finanziario molto più chiaro…volevo farti delle ultime domande al volo…Cosa è fondamentale per il picht di kublai award?Cosa non deve assolutamente mancare?

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    • Avatar di Alfredo
      Alfredo
      Keymaster

      Sicuramente un riferimento ai bisogni che si intende soddisfare e agli impatti sul territorio. ma adesso è ancora presto.. più in la vi daremo qualche info in più una volta acquisiti i progetti

      ciao

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    • D’accordo….non ci resta altro che continuare a lavorare a questo progetto con impegno ed entusiasmo!

      Grazie e a prestissimo!

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