[Ivan FerreroMembro]

Prima di tutto vorrei fare un saluto ufficiale a Mauro: benvenuto in YEP!

Dal thread precedente è emersa la difficoltà ad assegnare delle categorie alle emozioni.
Pare infatti che una tassonomia delle emozioni possa risultare eccessivamente rigida nel tentativo di rappresentare qualcosa di così fluido quale una rete di emozioni.

Volendo quindi allontanarci da questo schema così rigido e lineare, secondo voi quali potrebbero essere soluzioni alternative?

Quale modello potrebbe meglio rappresentarle?

[CrisciaKeymaster]

Il teatro mostra come le emozioni possono essere trasmesse empaticamente. Il “vedere” la persona che prova l’emozione sicuramente avvolge anche lo spettatore.

Se ci pensi la stessa parola “rappresentazione” indica questa strada.

Se invece cerchiamo qualcosa che rimanga impresso e che aiuti in qualche modo a catalogare, ecco che ritorna l’idea dell’immagine. O anche di un suono. Associare a un suono un’emozione.

Continuo a pensare che un modello non esista

[Mauro MigoniPartecipante]

Ciao Ivan,

grazie per l’amicizia, grazie per il benvenuto al gruppo.

Fai bene a raccogliere conferme in forma di argomenti di discussione. Ora sembra che la tassonomia voglia aggirarla.

La tassonomia non buttarla via, magari potrebbe servire un approccio ibrido: tassonomia + insieme di coordinate/pesi in uno spazio di coordinate più o meno fissato, più o meno manipolabile dall’utente. Che ne pensi?

La sfida potrebbe essere implementare uno spazio di coordinate creato dall’utente e sovrapponibile in parte con quello di altri utenti ad esempio.

[Ivan FerreroMembro]

L’ultima ipotesi da te proposta anticipa esattamente ciò che avevo già pensato.

Diciamo che la summa sarebbe avere due “mappe”: una personale dell’utente, l’altra collettiva del gruppo.

Spingendoci molto oltre sarebbe interessante avere più mappe per più livelli di “interazione”, es.: una mappa per ogni gruppo di discussione/cerchia di amici, zona geografica, ecc…

Questo sarebbe molto importante per l’utente singolo, per chi poi eventualmente vorrà aprire gruppi “privati”, e costituirebbe uno degli aspetti della monetizzazione del social network.

[Autore]

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