Pianificare il Progetto: quali passaggi?

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  • Iniziato da Ivan Ferrero Avatar di Ivan

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    • Avatar di Ivan
      Ivan Ferrero
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      Un Progetto segue degli step.

      Alcuni di questi step sono “standard”, altri devono necessariamente essere adattati allo specifico Progetto…

      Quali sono i passaggi di YEP?

      Ne parliamo in questa discussione…

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    • Avatar di Maria
      Maria
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      Ciao Ivan

      ho letto la tua bozza di progetto aggiornata e ti rispondo su questa discussione perché secondo me lo step principale da fare nella progettazione è guardarsi attorno e capire esiste e possibilmente creare qualcosa di più. 

      Nell’ambito in cui si inserisce YEP! e cioè studio delle emozioni e delle interazioni sociali tramite web sono stati scritti fiumi di paper di carattere scientifico ed è attualmente uno dei temi caldi della ricerca; primo per le implicazioni sulla privacy degli utenti, secondo, i vantaggi che le imprese  possono trarre dalla conoscenza delle emozioni per fini di marketing sono enormi.  

      In un ambito così complicato e pieno di insidie, ma che rappresenta comunque la frontiera della ricerca sull’uso delle tecnologie informatiche, secondo me gli step fondamentali sono : 

      1- Capire cosa i social network affini al tuo hanno sviluppato, con quali tecnologie e come hanno risolto i problemi e le domande che tu stesso ti poni ( penso ad esempio all’app che trovi qui http://www.emotizer.com  )

      2- Analizzare e verificare anche dal punto scientifico cosa il tuo social network può offrire di più. Esistono per esempio discipline nuove come Social Psychology of ICT le cui ricerche possono darti dei punti di riferimento soprattutto quando hai bisogno di caratterizzare il tuo YEP! come servizio terapeutico o di supporto ad un percorso di consapevolezza.

      Mi piacerebbe sapere cosa ne pensi e se hai già avuto modo di farti un’idea in merito.  A presto !

      Maria  

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    • Avatar di Ivan
      Ivan Ferrero
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      Ti rignrazio Maria per la tua risposta.

      Effettivamente quello che mi serve sono proprio delle direzioni concrete… :-)

      Ho dato un’occhiata all’App da te segnalata, scaricata, mi sono registrato, ma non mi fa accedere…deve esserci qualche bug.
      Comunque da quello hce ho potuto leggere sul sito sembra quasi la copia della mia idea: se fossi paranoico penserei che me l’hanno copiata…

      In realtà, sempre stando a quanto presentato finora nel loro sito, si tratterebbe di una versione più “light” di quello che vorrebbe essere YEP!
      Inoltre pare non avere altro senso se non quello di un nuovo modo carino di intendere il Social Network: manca di spessore.
      Come fa notare un utente in un commento nell’AppStore dell’App: che senso ha questa App?

      YEP!, in tal senso, offrirebbe una maggiore struttura a ciò che l’utente condivide, costruendo non una mappa (l’App in questione mostra un semplice grafico), bensì un vero e proprio percorso.

      Inoltre l’enfasi è posta sulla possibilità di creare dei Gruppi, cosa che potrebbe interessare ai più addetti ai lavori.

      Altra cosa è anche la direzione dell’informazione.
      Nell’App da te segnalata il flusso è unidirezionale, ossia App –> Social Networks.
      Nel caso di YEP! invece sarebbe bi-direzionale: gli utenti possono prelevare quanto condiviso in altri Social Networks (o semplici siti) ed assegnargli un’emozione, oppure assegnare un’emozione ad uno stato e condividerlo nei SN…

      Comunque l’enfasi è posta non sulla fotografia, ma sul flusso e sull’intreccio…

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    • Avatar di Ivan
      Ivan Ferrero
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      Riflessione: l’idea originaria di YEP! era quella di un SN “centralizzato” che mantenesse comunque connessioni con l’esterno.

      Pensandoci bene potrebbe essere interessante uscire dall’idea del SN in senso stretto, e pensare più ad una sorta di “servizio di raccolta dati”, ossia l’utente collega i suoi vari account all’applicazione (a questo punto YEP! potrebbe essere una webapp) e caratterizza con le emozioni ciò che inserisce nei SN.

      Sotto questa veste YEP! diventerebbe a tutti gli effetti un servizio dedicato agli esperti del settore, il che in effetti porterebbe a dei vantaggi:

      1) restringimento del target, quindi una più facile collocazione sul mercato ed una progettazione più mirata

      2) essendo rivolto a professionisti sarebbe anche più facile trovare il modo per monetizzare

      Che cosa ne pensate?

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    • Avatar di Maria
      Maria
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      Ciao Ivan 

      sinceramente io non modificherei l’impostazione che hai seguito fino ad ora, puoi comunque continuare a sviluppare il SN sia come spazio distinto da tutti gli altri social network e quindi con una connotazione specifica,  e sia puoi sviluppare questa funzionalità di “collettore” da altri social. Direi anzi che continuare sulla strada dello sviluppo di un social network fortemente caratterizzato per gli “esperti” del settore, darebbe a YEP una differenziazione positiva da valutare attentamente. 

      Rispetto ai target io immagino che potrebbero essere interessati all’utilizzo del SN non solo gli esperti e professionisti per finalità di ricerca/terapia ma anche, e forse maggiormente, tutto il filone dei coach motivazionali, new age e via dicendo che con le emozioni lavorano per il benessere psicofisico in senso lato. 

      Io darei uno sguardo ai dati di mercato su questi due ambiti per farci un’idea del tuo potenziale pubblico.. le cifre nude e crude non sono divertenti ma ti potrebbero orientare sulla sostenibilità di YEP. 

      :)  a presto!

      Maria  

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    • Avatar di Ivan
      Ivan Ferrero
      Membro

      Sì effettivamente ritengo sia il caso di proseguire lungo una linea più profesisonale rispetto ad altri SN più “popolari”.

      In questo senso il vero target di YEP! sarebbero i professionisti delineati da te (gli stessi che intendevo io, solo che per amore della sintesi…ho sintetizzato un po’ troppo… ;-) ): oltre a tutti questi potrebbero trovare spazio anche i marketer, i quali potrebbero creare dei gruppi di studio ad hoc, ecc…

      Si tratta di disegnare quindi una piattaforma che sia abbastanza flessibile da non creare vincoli eccessivi in tutto questo…

      Darò uno sguardo ai dati…ma come si ricercano?
      Mi ingegnerò un modo: Google and company mi saranno vicini… ;-)

      Mi sto inoltre documentando sulla Psicologia Sociale delle ICT: molto interessanti le ricerche, il grosso del lavoro sarà quello di tradurle in spunti operativi.

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    • Avatar di Maria
      Maria
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      Ciao Ivan 

      la parte di ricerca dei dat è la più lunga e pesante ma una volta fatta quella, sei veramente a tre quarti del lavoro. Vedrai ti aiuteranno a chiarirti le idee strada facendo. 

      Uno dei modi più efficaci e meno costosi è proprio utilizzare Google, perchè in questi casi così specifici dove i settori sono così poco definiti “Google is your best Friend”.. 

      Io non sono un’esperta del settore però ho la sensazione che molti indizi peresempio puoi trovarle (considera che vado a tentoni anche io… :) ) per esempio nei dati di mercato dell’editoria new age, nei dati di mercato dei vari ambiti di applicazione delle discipline olistiche, medicina alternativa oltre che in dati di settore (psicologia, psicoterapia, e via dicendo) in cui tu ne sai più di me. Ti dico questo perchè secondo me l’attenzione alle proprie emozioni è una caratteristica delle persone che intraprendono certi tipi di percorsi di crescita spirituale/emotiva.

      Negli ultimi decenni c’è stata un’ipennata in questo ambito, c’è molta più attenzione al proprio percorso spirituale e da quel tipo di dati potresti fare delle stime di quanti utenti riusciresti a collezionare nel tuo YEP! … e non credo siano pochi.

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    • Avatar di Frieda
      Frieda
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      Domanda irriverente: ma tu sei sicuro che le persone abbiano voglia di condividere le loro emozioni?

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    • Avatar di Ivan
      Ivan Ferrero
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      Due righe giusto per dire che…non sono sparito: sto ricercando… ;-)

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    • Avatar di Ivan
      Ivan Ferrero
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      Ciao Frieda ti rignrazio per la domanda irriverente… :-)

      Per rispondere: di fatto sta già avvenendo, solo che alle ersone non viene esplicitato (e loro neanche si pongono il problema, tra l’altro).

      Basti pensare ai retweet oppure (soprattutto) ai like di Facebook, oppure alle condivisioni di articoli di blog, ecc….

      …tutti movimenti che po’ vengono interpretati dai marketer come espressione e condivisione di emozioni, di stati d’animo.

      Certo che (e lo dico per esperienza professionale) se si chiede esplicitamente quale emozione si sta provando, difficilmente si otterrà una risposta profonda.
      Se si chiede “Come stai?” si otterranno solamente due risposte: bene o male…
      Esattamente che è rarissimo che una persona da poco entrata in un Gruppo di Terapia inizi a condividere chissà che cosa.

      Eppure le persone condividono quotidianamente le loro emozioni ed i loro stati d’animo: qui secondo me la domanda non è tanto “se è possibile”, ma “COME è possibile”.

      In questo discorso rientra l’input di Criscia riguardo alla necessità di “disegnare” il processo in modo che sia il più fluido possible e privo di resistenze…per quanto possibile, soprattutto agli inizi.

      Consideriamo che se ci poniamo come target non gli utenti finali, ma i professionisti che ci lavorano, allora a YEP! “basterebbe” essere un acilitatore di un processo che dovrà comunque essere gestito dal professionista.

      Tu che cosa ne pensi?

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    • Avatar di Frieda
      Frieda
      Partecipante

      Penso che un RT non è uno stato d’animo, è la condivisione di una informazione o una blanda approvazione E che le pretese di markettari di analizzare il “sentiment” di una discussione ovunque essa abbia luogo siano, appunto, delle pretese e come utente finale di tanti SN questo mi va benissimo :-)

      Mettermi a nudo nelle mani di altri, tracciata, con i miei dati che non so che fine faranno ma di sicuro arricchiranno qualcuno, ecco, questo non mi va molto :-) Ovviamente sono malfidente: se le condizioni di servizio *oggi* mi dovessero tutelare, internet mi insegna che non ho alcuna garanzia sul domani..

      Ecco, direi che più che irreverente sono scettica :-D

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    • Avatar di Maria
      Maria
      Keymaster

      Ciao Ivan

      come sta andando con la ricerca? Sei riuscito a trovare spunti interessanti per sviluppare la piattaforma? Ciao 

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    • Avatar di Ivan
      Ivan Ferrero
      Membro

      Ciao Maria grazie per la tua domanda…e la vostra presenza!

      Purtroppo da questo punto di vista sono in stallo.

      Nelle ultimissime settimane ho avuto poco tempo, complici un paio di nuovi progetti che quasi quasi potrei anche riportare qui su Kublai.

      Intanto ho ricercato, ho chiesto ad alcune Community di web marketer con cui sono in contatto (italiane, ma i membri sono nomi alti del web marketing), e a quanto pare non esistono studi in tal senso, o comunque non così facilmente reperibili.

      Sono riuscito ad ottenere cose del tipo “cosa può significare un like o retweet”, ma nulla di più.

      Come posso fare?

      Possibile che debba fermarmi per un intoppo simile?

      O forse sono io che non ho cercato nel modo giusto? Boh?

      HELP!!!

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    • Avatar di Ivan
      Ivan Ferrero
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      …o meglio…ho anche fatto una ricerca sui numeri della New Age, ed ho trovato cifre allucinanti, ma nulla di specifico riguardo all’utilizzo (o meno) delle emozioni.

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    • Avatar di Maria
      Maria
      Keymaster

      Ciao Ivan
      hai cercato e cercato e ti sei perso.. no panic.
      Fermo restando che la tua idea non deve essere snaturata, cominciamo a distinguere i problemi.

      Dalle ricerche che hai fatto, sicuramente possiamo trarre qualche informazione che ci occorre.
      Primo tra tutti abbiamo scoperto che i potenziali utenti potrebbero essere un numero considerevole di persone che non vedono l’ora di condividere col mondo (magari protetti da nickname) i loro percorsi emotivi. Il mercato legato alla corrente new age ci da ragione nel dire che nel mondo c’è una umanità che è impegnata a cercare se stessa e lo fa attraverso l’interpretazione delle proprie emozioni.
      Tu da psicologo mi insegnerai che non è sempre facile decifrare le proprie emozioni e che il benessere generale di una persona deriva proprio da questa abilità. YEP oltre che piattaforma di registrazione delle emozioni potrebbe essere strutturata in modo da facilitare l’espressione. 

      Secondo punto è la questione tecnologica e sostanzialmente come tradurre l’emozione in informazione più o meno standardizzata  tale da poter costruire una mappa. Qui possono venirti sempre incontro studi già realizzati (http://www.scribd.com/doc/3850260/Map-of-the-Emotions) dove quadranti positivi/negativi e le frequenze dei colori possono aiutarti. Probabilmente avresti bisogno di un designer, e di un informatico per realizzare questo.

      Terzo punto: cosa fare delle emozioni così raccolte. Qui sei tu che decidi come “vendere” le informazioni raccolte: puoi decidere di rendere il tuo SN profittevole vendendo banner pubblicitari di materiale new age, puoi decidere vendere report del percorso emotivo dei singoli utenti agli stessi in modo che poi possano analizzarlo con il professionista di fiducia, puoi aggregare i dati per analisi generali magari suddivise per località/fasce di età e via dicendo o potresti più scaltramente ( e spero di no) mettere a disposizione tali dati per attività simili a questa http://www.emotionmapping.com.

      Per concludere, le emozioni sono una informazione sensibile e potente e sicuramente la questione della sicurezza dei dati e della privacy è fondamentale.

      Direi che il prossimo passo per YEP è mettere in ordine le informazioni raccolte e la tua visione di YEP! così che possiamo andare avanti con gli altri dettagli.

      A presto! 

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    • Avatar di Ivan
      Ivan Ferrero
      Membro

      Ok Maria sì direi che se voglio andare avanti è necessario iniziare a ragionare in termini di team.

      Nei prossimi tempi sistemo un po’ le informazioni e la visione: avevo già preparato un PDF, che ho linkato nel riquadro di presentazione del progetto, ma mancano ancora degli elementi.

      Inoltre credo che avrei bisogno anche di un social media stategist: che cosa ne pensi?

      La questione è: come potrei fare per raccogliere queste persone?

      A qualcuno avevo già accennato di questo progetto, ma al momento non ho risorse per loro: dovrei trovare qualcuno abbastanza “fuori” da credere nel progetto, ma come?

      A presto: conto per la prossima volta di avere sistemato meglio il documento!

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