Arruolamenti creativi per l’Aquila. Appello ai Kublaiani.
Pubblicato da Leonilda
11
06
2009
Pubblichiamo la "chiamata alle armi" di Ilaria,  Michele e Filippo per tutti i creativi di Kublai e non solo: un appello ad immaginare, proporre e realizzare eventi che portino energia creativa e cambiamenti positivi tra chi, in questo momento, tra provando a ricominciare. "E' passato più di un mese dal terremoto dell'Aquila, i sopravvissuti abitano nelle tende, i volontari presidiano e la protezione civile governa il territorio. Per il governo è un'altra occasione per dimostrare capacità e prontezza decisionale, è un'emergenza come per i rifiuti in Campania, ogni decisione è legittimata dal far presto e dal rispondere con azioni risolutive, snelle e veloci. Al diavolo le burocrazie e le procedure, ma anche i vincoli (come quelli ambientali) e soprattutto le promesse e i desideri.E' una storia nota, che in Italia si presenta ciclicamente (al di la dei governi, delle coalizioni, dei notabilati). E' come se questo paese si inviluppasse sempre su se stesso trovando occasioni emergenziali per rinnovare le sue pratiche. Questa storia è diversa. I racconti narrano di una militarizzazione del territorio, di "campi" (le tendopoli) dove per accedere c'è bisogno di un permesso e dove si chiudono i cancelli a una determinata ora, dove le coperte grattano la pelle, i servizi igienici sono scarsi e sporchi, dove si sta colonizzando la speranza e alimentando la tragedia. E a noi, questi campi, queste distese di tende blu, ricordano i "campi rom" e tutto quello che il nostro paese ha sperimentato e sperimenta nel rinnovamento contemporaneo delle istituzioni totali . Noi crediamo che però ci sia un modo per dare area a questo volatile. Bisogna giocare su uno spazio "altro", animando pratiche creative di immaginazione, dando senso alla tragedia, per non dimenticarla, per non lasciarla alla facile rimozione del ricordo e per farla diventare una opportunità di rigenerazione. Questo è un appello a tutte quelle pratiche creative di Kublai capaci di organizzare occasioni che cumulano l'esperienza, veicolano mondi possibili, giocano sovvertendo il senso che oggi acquista la vita quotidiana come quella futura, alimentano pratiche ad effetti multipli, di esplorazione, appropriazione, radicamento. Non si tratta di fare grandi progetti, ma di promuovere azioni anche minute che agiscano da enzimi di capacitazione. Noi, ad esempio, stiamo recuperando i video sul terremoto dell'Irpinia e cercando testimoni in grado di narrare storie, poi cercheremo dei luoghi pubblici dove proiettarli e raccontarli, provando ad attivare una discussione su ciò che è accaduto e sta accadendo. I documentari li lasceremo all'Accademia dell'Immagine dell'Aquila, il cui archivio è andato distrutto. Proviamoci. L'energia sociale c'è, attacchiamogli la spina, diamogli una scossa: "Chiamami Aquila" (... direbbe John Belushi)."

Commenti

  1. marco magrassi
    11 giugno 2009 alle 18:37

    Io sono con voi e, sopratutto, con loro, così vicini –una striscia di appennino da roma– e regrediti dalla catastrofe a condizioni difficilissime. Fino ad ora assente da questa sfida in Kublai, quasi per pudore, o forse paura, ora, per il poco che posso, mi lancerò con voi.

  2. domenico
    12 giugno 2009 alle 8:30

    Il 6 giugno ho partecipato a un evento nei pressi della sala congressi strinella 88.
    Un evento molto importante ed estremamente positivo.Forse si é parlato troppo di ricostruzione fisica e poco di città, di cittadini e di cittadinanza. Tuttavia ho riscontrato una forza giovane dirompente,
    Mi fa piacere leggere questo vostro appello perché effettivamente ho notato che no si sta usando nel modo migliore la rete e la creatività. L’ Italia intera guarda con attenzione a quello che sta succedendo a L’Aquila, tuttavia sono molte le cose che non si sanno. Sarebbe estremamente interessante se i giovani aquilani scommettessero di più sull’uso di internet: per documentare e diffondere informazione, ma anche per catalizzare quella cittadinanza che per il momento é “rinchiusa” nei campi di emergenza. Un buon obiettivo potrebbe essere utilizzare strategicamente l’attenzione dei media e di tutto il Paese per “contrattaccare” con strumenti di comunicazione innovativi (internet) capaci di far crescere idee e progetti sviluppati dal basso.
    Io sono con voi, tuttavia credo che deve essere qualcosa che nasce direttamente sul territorio, noi “esterni” possiamo solo dare un volenteroso appoggio, pero é da dentro che si deve costruire la nuova cittadinanza.

  3. Antonio
    13 giugno 2009 alle 17:14

    Salve, sono un membro del comitato cittadino aquilano 3e32 (3e32.com) nato spontaneamente nei giorni successivi al 6 aprile e sono giunto a voi rocambolescamente tramite criscia (la community di kublai saprà di chi parlo)…bene sono felicissimo di leggere e apprendere di una simile iniziativa che ci riguarda in prima persona e (credo di parlare a nome dell’intera cittadinanza attiva) più che d’accordo con le intenzioni e l’impostazione da voi fornita. Sottoscrivo anche il commento di Domenico, il quale spero abbia colto l’occasione dopo l’assemblea di tenere i contatti con noi aquilani ed in ogni caso invito a seguirci da vicino, magari collaborando insieme a noi.Interagire su diversi piani vi permette di essere meno “esterni” e a noi da la possibilità di “pensare fuori”, evitando di restare in trappola (ben più che metaforica in questo caso). Apprendo anche che il progetto “La scossa” prevede un ampliamento con riferimento al nostro terremoto e vorrei davvero che iniziassimo a tenerci in costante aggiornamento circa le nostre attività, coordinandole nel miglior modo possibile. Ho inoltrato questo post nella mailinglist del comitato 3e32, strumento cardine di comunicazione e mobilitazione intercampo,intra ed extra cittadina qui a L’Aquila negli ultimi due mesi. Io (e quindi il 3e32) siamo già nella rete Kublai, invito anche voi ad entrare nella nostra, basta inviare una mail vuota a 3e32-subscribe@lists.riseup.net

    E il primo passo è fatto!

    a.

  4. Avatar di Alberto
    Alberto
    14 giugno 2009 alle 19:51

    Io non so bene come potrei aiutare… ci penso e accetto suggerimenti :)

  5. ilaria
    15 giugno 2009 alle 8:08

    @ Marco :-))
    @Domenico, io credo che questo terremoto sia un po diverso proprio perchè il web consente non solo di fornnire informazioni, ma di costruire teri e condividere.. cosa che ai tempi del friuli, delice e irpinia non accadeva. Si tratta ora di sfruttarlo, fare tam-tam. Sugli “esterni” hai ragione, ma questa iniziativa non vuole essere calata dall’altro e per questo non ha già “definito tutto” ma solo aperto una possibilità, per tutti i Kublaiani, per quelli che sanno/sentono di esserlo e per quelli che non lo sanno.
    @ Antonio. Sono felice di conoscerti. Sapevo di 3e32, mi sono iscritta. Ora proviamo ognuno a sfruttare le reti e segnalare l’iniziativa su Kublai. Quando abbiamo un po di proposte tutti voi sarete fondamentali. che ne dici?
    @ alberto, il mio suggerimento è che puoi aiutare a coordinare e suggerire :-)

  6. caterina
    22 giugno 2009 alle 8:08

    @ ili
    appena rispetto ad un’iniziativa c’è bisogno di forza lavoro io ci sono.

  7. Pingback: Arruolamenti creativi per l’Aquila | [ecosistema urbano] blog

  8. Francesco Cingolani
    26 giugno 2009 alle 12:13

    Ciao.
    Sono il promotore di un progetto di cartografia partecipativa che si chiama Meipi.
    E’ stato già usato all’epoca delle scosse per gelocalizzare informazioni relative al terremoto. meipi.org/terremoto
    Questa piattaforma permette a tutti, con un semplice accesso a Internet, di fare informazione libera, gratuita, localizzata. Con un po’ di diffusione e di lavoro e qualche piccolo finanziamente potrebbe diventare uno strumento di partecipazione cittadina molto potente.

Lascia un commento

Devi essere loggato per inserire un commento.