ALLE PRIME VOSTRE DOMANDE ABBIAMO RISPOSTO COSI’…

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  • ALLE PRIME VOSTRE DOMANDE ABBIAMO RISPOSTO COSI’…
  • Iniziato da GABRIELA VIEYTES Avatar di GABRIELA

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    • Ciao a tutti!

      abbiamo provato a rispondere alle prime domande poste da Alfredo…ci aspettiamo suggerimenti, critiche e commenti…tutto ciò che possa far crescere la nostra idea che ha voglia di potersi affermare.

      In particolare mi rivolgo ad Alfredo che ce le ha poste e a Tito che in parte aveva già previsto un pò delle nostre risposte…

       

      Manca la risposta alla prima domanda…stà per arrivare!!!

       

      Intanto ecco gli allegati e buona lettura!

      F-LINK_domanda 2

      F-LINK_DOMANDA 3

      F-LINK_DOMANDA 4

      Allegati:
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    • Ah dimenticato abbiamo pensato di utilizzare come acronimo del progetto F-LINK ( F.amiglia L.avori IN k.orso) , che ne pensate?

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    • Avatar di Rosa
      Rosa Miniaci
      Partecipante

      ciao!!!

      vi allego la fatidica risposta alla prima domanda e colgo l’occasione anche io per ringraziare Alfredo per gli stimoli che ci hanno permesso di ripensare, ampliare e rivedere alcuni aspetti tralasciati e Tito per i suggerimenti preziosi!

      L’idea prende forma, vita e colore sempre più e siamo contente che susciti interesse e riflessione,di poterla condividere con voi, di poterne parlare e di poterci riflettere su Kublai!

      A presto!

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    • Avatar di Alfredo
      Alfredo
      Keymaster

      ciao gabriela,

      non mi convince molto perché non lo lego immediatamente al progetto. Che dici??

      alfredo

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    • Avatar di Rosa
      Rosa Miniaci
      Partecipante

      Alfredo ma intendi dire che non si capisce che l’idea di base è la Home Visiting (HV)?suggerisce di inserire nell’acronimo qualcosa che si leghi più strettamente alla HV???

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    • Avatar di Alfredo
      Alfredo
      Keymaster

      Ciao Rosa, ciao Gabriela,

      ho letto le vostre “risposte” (forse meglio chiamarle riflessioni) sui temi che avevo posto.

      Vorrei chiamarle riflessioni perché fanno parte del vostro percorso di costruzione del progetto. Non sono ancora definitive perché ne dovremmo misurare la fattibilità e magari dovremmo rivederle.

      L’approccio del kublaiano è quello di farsi delle domande, porsi questioni e trovare le soluzioni più efficaci per migliorare il suo progetto. Voi penso abbiate colto perfettamente lo spirito e di questo sono molto felice..

      Entrando nel merito di quanto avete scritto, vi sottopongo altri punti di riflessione.

      1. Organizzazione del servizio. Ho rilevato una pluralità di professionalità necessarie all’erogazione del servizio. Chiaramente non tutte verranno attivate insieme, ma è necessario capire come pensate di rapportarvi a loro. Costruite dei rapporti professionali, li legate con qualche forma di affiliazione?

      2. Pacchetti. Sarebbe necessario avere una idee delle ore che pensiamo di erogare per ogni pacchetto. Definiamo un  impegno medio, perché capisco che l’attività può variare da famiglia a famiglia. Questo ci è utile per capire il bacino/la domanda che possiamo soddisfare.

      3. Nella parte relativa a perché voi potete realizzare il servizio inserirei le esperienze che avete dichiarato di avere, gli esami/i corsi attinenti con l’idea progettuale. Indicate anche chi è il gruppo proponente.

      4. Sostenibilità. Su questo punto dovremmo lavorarci un poco. Può essere la causa killer che uccide il progetto. Su questo dobbiamo pensare su più livelli: contributi pubblici, donazioni/sponsorizzazioni, contributo di chi riceve il servizio. Dovete ragionare in maniera più organica su questo punto e iniziare a buttare giù qualche numerino. Io sono qua e posso darvi una mano nei ragionamenti che vi accingerete a fare.

      5. Consiglio pratico. Facciamo un unico documento che integri tutte le cose di cui parliamo. Il nostro progetto crescerà man mano e alla fine vi assicuro che la vostra idea comincerà a camminare da sola..

      buon lavoro

      alfredo

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    • Avatar di Alfredo
      Alfredo
      Keymaster

      Si, F Link non mi fa pensare all’home visiting, né tantomeno all’idea del progetto…

      Forse family-link…????  anche se cercando sul web ho visto che un nome simile è utilizzato da una struttura americana – http://www.familylinks.org – che aiuta le persone e le famiglie che stanno lottando con problemi di salute mentale, disabilità dello sviluppo, dipendenze, abusi, problemi comportamentali, malattie, mantenendo l’indipendenza e le sfide della vita di altri.

      Sull’acronimo magari facciamo aiutare da qualche kublaiano esperto…

      ciao

      a

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    • Avatar di Alfredo
      Alfredo
      Keymaster

      PS: Per la scrittura del progetto potete utilizzare la nostra guida che trovate qui

      http://www.progettokublai.net/guida-alla-scrittura-del-progetto/

      ciao

      a

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    • Avatar di Rosa
      Rosa Miniaci
      Partecipante

      ok Alfredo allora riordiniamo le idee creando un file unico, seguendo lo scheletro offerto da Kublai, che ci hai indicato,  ed integrandolo con gli altri spunti offerti!!!

      Grazie ancora!!!

      …e per l’acronimo qualcosa di geniale, pratico ed esaustivo uscirà, ne sono certa!sono più che graditi suggerimenti: AIUTATECI!!! :-)  

      R

    • Autore
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    • Ciao Gabriela

      ottimo lavoro dire, ho letto i tre documenti che hai
      postato e diciamo che ora le cose si stanno molto
      strutturando.

      Riprendendo il consiglio di Alfredo, è bene sempre
      utilizzare un unico documento, integrando di volta in volta le nuove
      informazioni e le integrazioni, magari utilizzando il documento di progetto che
      trovi qui (http://www.progettokublai.net/wp-content/Documento-di-progetto-KUBLAI.doc).

      Detto
      questo provo a rispondere alla tua perplessità circa la quantificazione o
      comunque il calcolo del costo del servizio.

      Sicuramente l’attività che
      volete realizzare è ad alto contenuto di conoscenza quindi i maggiori costi sono
      quelli di acquisizione delle competenze e professionalità che elenchi nel
      FLINK3: ti consiglierei di creare uno schema in cui distribuisci le diverse
      professionalità per i diversi percorsi/Tappe che elenchi in FLINK4, indicando
      anche per ciascun percorso quante ore di lavoro è richiesto presumibilmente per
      le singole professionalità.

      Fatta questa stima, è facile poi calcolare
      il costo di ciascuna “tappa” moltiplicando le ore di lavoro per i diversi costi
      orari dei professionisti. E’ chiaro che il costo orario può essere tabellare o
      ridotto a seconda dei profili professionali che impiegate.

      Alla fine ti
      troverai il costo del personale che dovrete sostenere per ciascuna Tappa.
      Attenzione questo non è il costo al quale dovete proporre il servizio ai
      clienti, ma è solo un primo step nel calcolo dei costi e di conseguenza del
      prezzo.

      A questo costo di personale, che rappresenta il costo vivo
      dell’attività professionale, potremmo, a seconda delle scelte che farete,
      inserire altri costi relativi ad una sede, una segreteria, un sito
      internet.

      Spero di averti dato l’indicazione che cercavi. Che ne pensi?
      Chiaramente la determinazione dei costi ti porterà a ragionare molto anche sulla
      domanda n.1 di Alfredo. Come pensate di relazionarvi con ogni singolo
      professionista?

      A presto!
      ————

    • Autore
      Articolo
    • Non capisco come, ma il commento di Maria Bianco s0i era cancellato…quindi l’ho rinserito perchè vorrei rinraziarla per il sostegno e risponderla.

       

      Per quanto riguarda il documento unico hai ragione…ci stiamo lavorano, magari in questi giorni iniziamo ad allegarne una parte così ci date qualche dritta.

      Per la stima dei costi siamo partite proprie come ci hai suggerito, abbiamo contattato i primi professionisti e ognuno ha dato il suo costo. Quindi ora siamo in grado di sapere quanto costa il personale.

      Primo step ok.

      A presto.

       

       

    • Autore
      Articolo
    • Avatar di Maria
      Maria
      Keymaster

      Ciao Gabriela, 

      già infatti non so cosa sia successo :P  comunque sono contenta che ti sia stata d’aiuto e che abbiate superato lo scoglio. 

      Ora attendiamo il documento unitario, mi raccomando inserisci come ti immagini la struttura e l’organizzazione del tutto, nonchè la “lista della spesa” di quanto vi occorre per mettere su l’attività: pubblicità, segreteria , sede… etc ect.. e ci risentiamo presto!

      Ciao ciaoo 

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    • Avatar di Monica_Patrignani
      Monica_Patrignani
      Partecipante

      Ciao Gabriela e Rosa! :)

      Io sono Monica, una pedagogista di Torino;

      Ho letto il vostro progetto, è molto interessante!

      si basa sulla letteratura scientifica, e questo dà al progetto stesso sicuramente una grande forza; però quando prendiamo spunto dalla letteratura internazionale, (come immagino che abbiate fatto voi), è importante ricordare sempre che quelle esperienze devono “fare i conti” con la cultura di appartenenza del territorio nel quale si vuole inserire il progetto

      Lavoro con le disabilità psichiche, quando propongo strategie o metodi ai genitori, devo sempre pensare a chi ho di fronte, e cosa può accettare e cosa no.

      Un esempio estremizzato che però penso possa essere chiarificatore: nel Regno Unito ci sono dei terapisti che insegnano a  ragazzi autistici a soddisfarsi a livello sessuale in modo autonomo. In Italia, è complicato far passare il messaggio del diritto alla sessualità per i disabili psichici in generale, a volte è possibile (con alcune famiglie) proporre che sia un genitore ad insegnare tale abilità al proprio figlio, ma proporre la possibilità che sia un operatore ad insegnare la stessa abilità, è davvero una possibilità rara.

      A presto! 

      Monica

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