• luca ha pubblicato un commento nel gruppo Logo del Progetto di j'ecoj'eco il 1/11/2010

    Ma … siete capaci di farlo?
    (L de Clapiers)
    Dietro l’asinello si nasconde una nota multinazionale dell’informatica con sede a Copertino. Copertino con la O: provincia di Lecce!

    Competitors
    è vero: abbiamo inventato l’acqua calda. Però poi, a guardar bene… 1) AR: circa 500 apps (Ottobre 2010) tra cui Layar, Wikitude, Aroundme, Peack.AR, etc.; 2) Audioguide e derivati con hardware proprietario/in comodato: iMuse, MyNav, etc.; 3) Navigatori satellitari da auto usati outdoor (tipo sul manubrio della bicicletta): TomTom, Garmin Mobile Xt, etc.

    Quante persone devi incrociare per popolare il tuo db?
    Nella veramente – ma veramente – peggiore delle ipotesi, zero: al livello wiki j’eco attinge le informazioni da DB già costituiti: parte in quarta! La piattaforma web 2.0 promuove lo sviluppo tecnologico attraverso pratiche di diffusione e condivisione dei saperi… e favorisce la penetrazione.

    Perché una PA dovrebbe mettere dei soldi dentro la tua AR se con una spesa minore fa una app semplice, tutta sua, con solo il suo nome e cognome?
    Il nome ed il cognome non glielo toglie nessuno… Poi ci sono i servizi derivati… Poi c’è l’innovazione… Poi c’è la visibilità…

    Già perché le situazioni sono 3…:
    j’eco, che offre il suo know-how per la realizzazione dei pacchetti, distribuisce gratuitamente agli Enti e alle Organizzazioni impegnate nella tutela e valorizzazione del territorio che ne facciano richiesta, lo stesso tool di authoring che utilizza il nostro staff. Questo, tra l’altro, serve a favorire la penetrazione del servizio in territori fisicamente distanti (l’Australia non è dietro l’angolo…). In questo caso è richiesto solo un piccolo contributo per il mantenimento/implementazione della piattaforma e, comunque, una quota di royalty derivante dai download.

    soldi per una community? Con finanziamenti pubblici?
    No: non ci dispiacerebbe che l’utilità di j’eco potesse trovare un riconoscimento anche attraverso finanziamenti pubblici e privati, ma l’iniziativa ha l’obiettivo di stare in piedi da sola.

    Business… i business hanno i numeri, e qui ne manca qualcuno…
    Me li sono dimenticati anche questa volta?

    …ma forse la citazione d’apertura del commento era questa…
    Molti fanno grandi progetti e intanto la vita gli sfugge dalle mani (J. Depp – J. Jung – in Blow)

  • luca ha pubblicato un commento nel gruppo Logo del Progetto di j'ecoj'eco il 31/10/2010

    AR vs VR
    Con la AR posso contare su un corretto riconoscimento degli elementi in ogni circostanza? Più per necessità che per virtù, la risposta è sì (o quasi), semlpicemente perchè il sistema, in verità, non riconosce affatto gli elementi! (stiamo parlando di ambienti vasti in cui lavora il GPS…)

    …Ma come? Vi ho sbandierato il contrario fino ad ora!!

    Nel database sono caricate informazioni qualitative associate ad una posizione tridimensionale nello spazio reale. … e guarda caso proprio lì c’è esattamente quell’elemento cui sono associate le informazioni!

    … siamo prestigiatori, mica asini …
    però non spostate i pezzi, mi raccomando!

    In alcuni casi particolari, in effetti, è integrato il riconoscimento delle sagome, che potrebbe andare in crisi, ad esempio, in un giorno di bufera. Ma se io non ci vedrò niente, allora non mi offenderò se il mio smart-phone traslerà le informazioni di qualche metro…

    Un problema, tiriamolo pure fuori apertamente, è la precisione e l’affidabilità degli strumenti. GPS e bussola in primis ma non solo: se penso all’RFID… Noi ci siamo convinti che nel campo dell’innovazione sia una sfida da correre. Se poi tornasse in nostro aiuto Galileo (GNSS, mica Galilei!)

    A proposito di Realtà Virtuale e Realtà Aumentata, secondo noi è più interessante esplorare gli spazi generati dalla sovrapposizione delle due.
    … e qui c’è da divertirsi!!

    Perché escludere Symbian e Windows® Mobile? Symbian detiene il 18% del mercato smart-phone (AdMob, Mobile Metrics Report, febbraio 2010): ingiustificato investire. Win ha una release recentissima: bisogna attendere per poter fare considerazioni di senso.

  • Walter ha pubblicato un commento nel gruppo Logo del Progetto di j'ecoj'eco il 28/10/2010

    @Nicola alcune delle osservazioni che fai, le ho fatte anche io nell’altro forum, “Come nasce l’idea”…qui

  • Nicola ha pubblicato un commento nel gruppo Logo del Progetto di j'ecoj'eco il 28/10/2010

    Bene bene Luca, qui l’atmosfera si scalda…. :) e dato che ti piace giocare, ti avverto che gioco pesante :)

    Mi sembra che questa app ci stia proiettando direttamente dentro l’attualizazione di Monirity Report :)

    Si capisce che è un sogno fantastico… inquadro, premo un tasto e vedo tutte le info in AR. stupendo.
    Ma … siete capaci di farlo?

    Mi pare che ci sia già qualche applicazione del genere, ma devo farmi un giro approfondito sull’app store.

    Business… i business hanno i numeri, e qui ne manca qualcuno…

    Quante persone devi incrociare per popolare il tuo db? Lascia perdere i potenziali, qui serve un calcolo di scalabilità per rendere il db interessante.
    quante persone devi assumere per popolare il tuo db con dati ufficiali? Ergo, quanto costa all’anno l’organizzazione che sta dietro questa app meravigliosa?

    Quando costa questo servizio alla PA che vuole popolare di dati solo la tua applicazione circa il suo territorio? O meglio, quante persone devi portare a scaricare la tua app affinché una PA sia disposta a spendere dei soldi per mettere dentro la tua applicazione dei dati ?

    Perché una PA dovrebbe mettere dei soldi dentro la tua AR se con una spesa minore fa una app semplice, tutta sua, con solo il suo nome e cognome?

    Già perché le situazioni sono 3: o la PA ha già questi dati (una minoranza), o devi sistemare dati frammentati o residuali, o devi fare tutto da zero (tipico italiano, come il vino rosso a tavola)

    avanti… soldi per una community? Con finanziamenti pubblici? E’ vero che siamo nel paese di pulcinella, ma ‘nsomma… la PA non c’ha i soldi per le strade, i servizi minimi, per i computer dei suoi dipendenti, figuriamoci per le community…

    beh, vado a occuparmi di cose meno serie, buon divertimento :)

  • luca ha pubblicato un commento nel gruppo Logo del Progetto di j'ecoj'eco il 28/10/2010

    Come funziona?

    Integrando in modo innovativo le tecnologie già disponibili sui più recenti smart phone (Mobile Internet, Location Based Services, Visual/Touch interface, Near Field Communication), j’eco consentirà di sovrapporre livelli informativi digitali a ciò che viene inquadrato sul display del proprio device, offrendo all’utente finale esperienze di Realtà Aumentata (AR).
    I più recenti device mobili, in sostanza, dispongono di un dispositivo A-GPS (Global Position System, concepito per fornire informazioni 3D sulla propria posizione al suolo, integrando la triangolazione satellitare con le informazioni delle celle GSM), di un magnetometro (bussola capace di riconoscere l’orientamento del device rispetto ai poli magnetici) e di un accelerometro (strumento in grado di decodificare i movimenti rotatori del device). La simultanea operatività delle tre componenti garantisce la possibilità di definire l’esatta posizione, orientata e 3D, di un utente nello spazio, in tempo reale.
    Gli smart phone, inoltre, sono dotati di interfacce sensibili al tatto, di videocamere in grado di riprendere e visualizzare sul display l’ambiente circostante e di connessioni ad internet attraverso le quali è possibile esplorare il web e accedere a database on-line. Sono dotabili (con ogni probabilità presto dotati di fabbrica), infine, di periferiche RFID attraverso le quali è possibile instaurare interazioni dirette tra i device e quegli oggetti fisici provvisti di tags elettromagnetiche.

    j’eco si avvarrà di tutte le tecnologie qui trattate, integrandole in modo specifico a seconda dei contesti di fruizione, per sovrapporre al flusso visivo del reale percepito dall’utente, markers (POI) informativi e contenuti multimediali di altro genere (testi, foto, audio, video, modelli 3D) – pre-caricati o scaricati in tempo reale dal web – direttamente in loco.

  • Federico ha pubblicato un commento nel gruppo Logo del Progetto di j'ecoj'eco il 28/10/2010

    ciao luca
    vedo che non solo avete delle idee molto chiare ma penso che che siano anche molto condivisibili in termini di applicabilità. sarei molto curioso di leggere un vostro documento di progetto ma nel frattempo permettimi comunque una domanda, a fronte dell’alto grado di preparazione dell’iniziativa che intravedo: come possiamo aiutarvi qui su kublai?

  • luca ha pubblicato un commento nel gruppo Logo del Progetto di j'ecoj'eco il 28/10/2010

    Business
    bene, vedo che andiamo subito al sodo…

    Pubblico/Mercato cui l’iniziativa è rivolta: j’eco è dedicato a chiunque sia curioso di dare identità a ciò che lo circonda. Dagli studi effettuati – prendendo all’1% la quota di penetrazione degli smart-phone in Italia e ipotizzando al 30% la penetrazione di j’eco tra il pubblico dei parchi provvisti di smart-phone – j’eco avrebbe oggi un pubblico potenziale che supera il milione di persone/anno sul solo territorio nazionale, con una crescita prevista direttamente proporzionale alla diffusione delle tecnologie – a titolo esemplificativo il numero di vendite di iPhone è in costante crescita, con una previsione per il 2010 del +200% rispetto all’anno precedente (IDC, 2009).

    Con un po’ di euforismo – che non guasta – ci siamo proposti di piantare un tot di alberi ogni tot partecipanti…

    Freemium è, in una sola parola, il modello di business che dovrebbe garantire la sostenibilità economica dell’iniziativa. La strategia – a fronte di studi – è di rendere l’applicativo scaricabile gratuitamente. A titolo gratuito viene inoltre consentita la piena fruizione del database wiki. La community e la fruizione di user generated contents gratuiti, oltre a rappresentare un importante spazio pubblico di diffusione/confronto culturale – che non ci dispiacerebbe potesse essere riconosciuto anche attraverso finanziamenti pubblici e privati -, costituiscono un fondamentale “volano” per la sostenibilità economica del progetto. E’ lo sviluppo di pacchetti dati “ufficiali”, infatti, l’elemento di business che intendiamo come garante del successo economico della proposta, cui vanno ad aggiungersi le royalties derivanti dai downloads dei pacchetti stessi.

  • luca ha pubblicato un commento nel gruppo Logo del Progetto di j'ecoj'eco il 28/10/2010

    kublai è una cosa seria, e allora divertiamoci!

    nei prossimi post farò un “taglia e cuci” della versione attuale del documento di progetto (prima di decidere che avremmo giocato ci siamo letti le regole), per cercare dare delle risposte a ciascuno di voi.
    circa le curiosità sollevate.

  • Angelita ha pubblicato un commento nel gruppo Logo del Progetto di j'ecoj'eco il 27/10/2010

    Carissimo Luca Francesco,
    innanzitutto complimenti, mi associo anch’io agli elogi ed apprezzamenti già espressi da Alberto e Federico. La Vostra iniziativa ha incuriosito anche me e non avendo competenze in materia mi sono permessa di approfondire la questione, chiedendo aiuto al mio collega (peraltro di stanza) che è un esperto informatico. Pertanto ciò che riporto di seguito elude ogni mia responsabilità….he he… Scherzi a parte, ritengo, invece, importante approfondire alcuni aspetti che sono essenziali per progetti che prevedono applicazioni per piattaforme mobili.
    Pare, innanzitutto, che le esperienze di AR (augmented reality) su supporti mobili non sono una novità assoluta, tutt’altro. Microsoft ha presentato una demo di Realtà Aumentata agli inizi del 2009, dopo averla annunciata al termine del 2008, destinata a supporti mobili e nello specifico per il proprio sistema operativo Windows® Mobile.
    Analoghe iniziative hanno preceduto e seguito quella demo, che deve la sua risonanza al “peso specifico” che la casa americana ha sul mercato, e non certo alla sua unicità.
    Per Realtà Aumentata si intende l’integrazione in tempo reale di oggetti virtuali in una scena reale. Questa tecnologia consente di poter fruire di tempi di esecuzione del software di gran lunga minori di quelli necessari per un render grafico, proprio grazie al fatto che (statisticamente) un 70-80% della scena è reale, ed il rendering è limitato ai soli oggetti virtuali. Per immaginare la differenza, basti pensare alla Realtà Virtuale, dove invece tutta la scena deve essere renderizzata (diciamo “disegnata”) ogni qualvolta il soggetto che la usa impone il benché minimo movimento. Una prima domanda che lui poneva, proprio in relazione a questo diverso approccio, è la seguente:
    Con la Realtà Virtuale posso “disegnare” un paesaggio in qualsiasi condizione temporale e/o meteo (ad es. un paesaggio notturno o durante una violenta tempesta oppure una copiosa nevicata)?
    Come è stata risolta questa intrinseca difficoltà con la Realtà Aumentata? Posso contare su un corretto riconoscimento di un luogo durante una nevicata che ne confonda i contorni? E dopo la nevicata, con dei luoghi che certamente non sono più all’apparenza uguali a quelli di un database? E se ho la fortuna di avere accesso al database on-line, questo contiene una serie differenziata di immagini di riferimento?

    Altra curiosità informatica: perché escludere Symbian e Windows® Mobile (diffusissimi e quindi potenziali utilizzatori/clienti)?

    Uscendo dal punto di vista tecnico mi chiedo se è stato fatto un business plan, specificamente se sono stati effettuati studi sul parco potenziali utenti (possessori di iPhone e Android, se ho ben capito), su Enti di Promozione Turistica e assimilati. Una valutazione di fatto di quale potrebbe essere il ritorno economico dell’iniziativa, a chi vendere e cosa vendere (il software, il client, il web-server, i pacchetti dati, ecc.).
    Mi pare di avervi chiesto anche troppo ed ancora altro devo aggiungere ma mi fermo qui in attesa di una Vostra risposta, ma, prima, voglio ringraziarvi perché, grazie a questo progetto, oggi, posso dire di avere una maggiore consapevolezza di questi applicativi.
    A presto
    Angelita

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