Buongiorno ragazzi,

sono contenta di capire che questa nuova anima del mio progetto incontri ancora il vostro entusiasmo. E sono contenta di scoprire che ci sono già degli aspetti concreti da cui poter partire (ad esempio, la collocazione fisica). Quindi grazie Nicola!
E grazie Angelita! Non c’era alcuna ironia, né tantomeno fastidio nella mia frase “puoi davvero aiutarmi?” ma solo lo stupore di una persona che, per la prima volta, si sente circondata da persone che credono veramente nella possibilità di realizzare un progetto!
Vengo da una terra nella quale, nella maggior parte dei casi, qualsiasi iniziativa viene immediatamente “seppellita” da un endemico pessimismo (per farti un esempio la frase tipica è che per vedersi finanziata una qualsiasi attività bisogna avere dei “santi in paradiso”, poi ci sono il pizzo e il mito del posto fisso che offuscano la voglia di mettersi in gioco).
Perciò il tuo entusiasmo, come quello degli altri partecipanti a questo “brainstorming”, come lo ha definito Nicola, mi hanno prima di tutto rincuorato e incoraggiato ad andare avanti su una cosa che, all’inizio, sembrava impossibile a me per prima.
I tuoi richiami alla progettazione e agli aspetti concreti del progetto sono stati forse il sostegno più importante, perchè mi hanno portato a pensare che questo non fosse soltanto un piacevole scambio con persone intelligenti, ma la costruzione di qualcosa che – non subito, certo- ma più avanti potrebbe avere una consistenza reale.
Quindi è non soltanto con umiltà, ma anche con la stessa fiducia che mi ha guidato fino a questo punto, che ti chiedo di aiutarmi in questa avventura.
Il mio progetto non sarebbe quello che è ora senza i suggerimenti, i consigli, le idee di ciascuno di voi!

Quindi grazie, grazie, grazie!

A proposito, Angelita, quando avrò completato la bozza di progetto che sto scrivendo, come posso condividerla con te?

Un caro saluto a tutti!

Serena

Ciao Serena

il Childrem Museum è un’idea affascinante. Sono molto felice del fatto che questo brainstormin su Kublai stia dando dei frutti così importanti.

Magari lo conosci, in caso contrario ti segnalo Explora , il museo dei bambini di Roma.

E’ un po’ diverso da quello che immagini tu, ma senza dubbio può essere un buon punto di partenza per le eventuali evoluzioni.

Ti segnalo anche una iniziativa che sta curando la mia azienda, Invitalia, a Palermo. Si tratta del nuovo Polo Museale con cui credo dovresti confrontarti per ragionare sull’aspetto “fisico” della tua iniziativa

La compagnia del Teatro delle Forche di Massafra (Ta) è quella a cui ti riferisci immagino? sono davvero molto bravi, quando posso cerco di andare a vedere le loro rappresentazioni, io sono di Taranto.

Ciao Serena,
ho notato (e spero di sbagliarmi) una leggera ironia infastidita nelle tue parole: “Puoi aiutarmi davvero a concretizzare tutto questo?”. Sicuramente ci possiamo provare. Chiaramente non è nè semplice, nè immediato il percorso di realizzazione di qualsiasi progetto. L’umiltà è, ad ogni modo, una delle armi vincenti. Un’altra è sapersi confrontare con chiunque. Io credo di poterlo fare se tu lo desideri e se mi dai risposte esaudenti.
A presto un caro saluto
Angelita

Ciao Montserrat,

come vedrai, il mio progetto è diventato molto più ambizioso e complesso.

Comunque, l’idea di un libro per bambini sulla mafia mi sembra molto bella, oltre che estremamente difficile e, ovviamente, mi da lo spunto per una nuova collana (e per tutte le attività ad essa connesse).

Un buon modo per affrontare temi molto complessi con bambini molto piccoli è quello di non parlarne esplicitamente, ma di utilizzare un linguaggio simbolico. In altre parole, la parola mafia non dovrebbe comparire (o essere sostituita con un termine nuovo), ma il fenomeno dovrebbe essere rappresentato simbolicamente attraverso una trama capace di farne emergere i tratti salienti.

Due esempi:
- La fiaba di Biancaneve del Teatro Le Forche (sul narcisismo)
- Che animale sei? di paola Mastrocola (sull’identità)

Diverso è se il libro si rivolge a ragazzi più grandi ai quali, invece, occorre parlare come a degli adulti se non si vuole correre il rischio di non essere ascoltati.

Ragioniamoci.

Ciao Angelita,

grazie alle due discussioni che ho aperto su kublai e agli innumerevoli suggerimenti che mi sono arrivati, ho capito innanzitutto che il mio progetto, da semplice, poteva diventare qualcosa di molto più grande, e quindi mi sono detta… proviamoci!

Ho pensato che cominciare dal singolo prodotto (come poteva essere il tuo “atlante degli odori”) o dalle singole collane o da iniziative specifiche forse non mi avrebbe consentito di andare molto lontano.

Le idee che ho condiviso con Montserrat e gli altri mi hanno aiutato a definire meglio la mission e gli strumenti per realizzarla.

Così sono approdata ad un soggetto ibrido (mi chiedo se esista già in Italia o nel mondo): un Children Museum sulla letteratura per ragazzi la cui mission fondamentale sarà quella di tradurre la lettura in un’esperienza in contesto, concreta, formativa e coinvolgente.

Dunque una casa editrice che è anche un Museo della letteratura e un Museo che è anche una casa editrice.

L’ambito di attività non è più quindi solo quello dell’editoria ma quello dell’edutainment.

Le collane, I libri in lingua originale, gli e-book, le feste del libro, il teatro e l’applicazione della “realtà aumentata” saranno tutti strumenti necessari a “costruire” e ad arricchire l’esperienza.

Sento che è un’idea vincente, soprattutto per le ricadute che potrebbe avere sul territorio: credo che potrei ottenere facilmente il sostegno della Regione, ma anche la collaborazione dell’università (alla quale ho già in mente di proporre un progetto di ricerca). Per non parlare dell’UE e dell’attenzione che mostra nei confronti della cosiddetta Industria Creativa…

Ho un master in media education che credo potrà tornarmi utile (finalmente)!
Puoi aiutarmi davvero a concretizzare tutto questo?

Purtroppo, devo ritagliarmi degli attimi fuggevoli mentre sto a lavoro, ma credo che avrò presto in mano il mio progetto.

Nel frattempo, ovviamente, i vostri commenti alla mia nuova idea saranno graditissimi.

Un caro saluto a tutti.

Sono contenta Serena di leggere che stai lavorando ad un progetto. Visto che è questo, prevalentemente, il mio compito mi piacerebbe capire come ti stai muovendo. Stai già analizzando gli aspetti economici? Quali strategie stai mettendo in atto? Tienici aggiornati e se vuoi un sostegno, non devi fare altro che contattarmi.
Saluti cari a presto.
Angelita

Grazie Montserrat per i tuoi preziosi suggerimenti!
Purtroppo ho molte scadenze a lavoro, ma ti anticipo che sto lavorando alla stesura del mio progetto, per il quale mi sto avvalendo dello straordinario contributo di tutti voi.
Ovviamente – tieniti pronta – perchè almeno una delle attività fondamentali della mia casa editrice avrà bisogno del tuo trascinante entusiasmo!

un caro saluto,

Serena

Guarita!!! E che migliore maniera di uscire di nuovo di casa che per celebrare. Ieri siamo stati con i ragazzi di Critical City a brindare per la nuova versione del gioco. Era bello guardarli la faccia. E con tutta questa energia si riparte.

Allora Serena ho parlato del tuo progetto a Francesca, è di Modena e porta avanti questo progetto della creazione d’un libro per ragazzi (medie e liceo) che racconti la mafia. La sua idea è partita con il coinvolgere Cantone, Borsellino, Saviano e un quarto che non ricordo (hanno accettato) nella stesura del testo. Ma con incontri vari (fra d’altri Oriana e Salvatore) è diventato un progetto molto più complesso. Lei ti farà conoscere Cecilia Sala (che è di Roma) che ha 15 anni e che soltanto hai bisogno di cercare i suoi video in youtube (è stata ad Anno Zero) per capire quanto sia preziosa. Ecco il contatto di Francesca: babas.mood@gmail.com
è frequentemente a Roma, sarà facile incontrarvi.

Buon sabato!